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      Il momento che stiamo vivendo è caratterizzato dalla perdita delle tradizionali certezze, con l'ordine geopolitico del secondo dopoguerra ormai in frantumi che lascia il passo ai dazi e al protezionismo. Uno scenario di incertezza che non fa certo bene alle aziende. Le 1000 Pmi, con fatturati tra i 30 e i 500 milioni, selezionate dall’Economia del Corriere insieme a ItalyPost, dimostrano, tuttavia, una resilienza che caratterizza ancora il nostro tessuto imprenditoriale. È l’ottava edizione di ‘Italia genera futuro’, l’evento che si è tenuto a Palazzo Mezzanotte, a Milano, alla presenza di una rappresentanza delle aziende premiate, insieme a un ricco parterre di ospiti.

      Tra di loro, il filosofo Luciano Floridi, Matteo Tiraboschi, Presidente esecutivo del gruppo Brembo, il fondatore e Ceo di Satispay Alberto Dalmasso, Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi, Fabrizio Testa, Ceo di Borsa Italiana, e Giampiero Maioli, Ceo di Crédit Agricole Italia. Per KPMG ha partecipato Roberto Giovannini, Partner, Head of Consumer Industria Markets.

      L’intervento di Roberto Giovannini, Partner KPMG

      “È necessario innanzi tutto ripensare il concetto di ‘Made in Italy’, che al momento non è più in grado di garantire posizioni di rendita, anche perché ormai è troppo imitato e svilito nella sua vera essenza. Serve un riposizionamento del nostro marchio che attraversi tutti i settori, a partire da quelli per noi più identitari come la moda, il lusso, il food, e che si basi su alcuni fattori imprescindibili: esclusività, autenticità, artigianalità evoluta e capacità di raccontare il valore esclusivo di ogni prodotto. Si tratta di un ‘Made in Italy premium’, con un posizionamento alto e mirato”.   

      “In Italia abbiamo bisogno di nuove aziende, ma anche e soprattutto di nuovi imprenditori. Chi oggi domina il mercato ha l’opportunità di diventare il motore della nuova generazione imprenditoriale. Pensiamo a gruppi come Ferrari, Luxottica, Moncler, che potrebbero creare vere accademie di innovazione, così come fecero i Medici con le botteghe rinascimentali. Oggi, come nel 1400, serve una visione, servono nuovi mecenati e città che diventino hub di talento. Possiamo fare di questo decennio un nuovo Rinascimento, ma dobbiamo crederci davvero”.

      I mille Campioni

      Tra le aziende selezionate ci sono i forni professionali di Unox, le cucine di Lube, le macchine da caffè di Cimbali, i detergenti di Sutter, gli integratori di Aboca, i tessuti di lusso di Gentili Mosconi, i dolci di Fiasconaro, i vini di Compagnia de’ Frescobaldi, il design di Minotti, l’acqua Lauretana, i sistemi di controllo dei chip di Spea, gli amari e non solo di gruppo Montenegro, la pinsa di De Marco.

      Quest’anno il fatturato aggregato delle eccellenze italiane supera i 106 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 103 della passata edizione. Resta invece pressoché stabile il tasso di crescita medio degli ultimi sei anni: 11,8% contro il 12% del 2024.